Festival delle Abilità: IED presenta una selezione del suo Design Inclusivo
Data
19 Settembre 2023 - 20 Settembre 2023
Orario
11:00 - 20:00
Fruizione
In presenza
Una mostra di creazioni che facilitano e aprono mondi, dalla Grafica al Fashion Design, dal Design di Prodotto alla Creative Direction, per provare a intercettare sogni ed esigenze di tutti e ciascuno. In collaborazione con Fondazione Diversity.
Lo spazio teatro di via Pompeo Leoni 3 diventa, il 19 e 20 settembre, una delle sedi diffuse del Festival delle Abilità, che giunge alla quinta edizione, organizzato da Fondazione Castorina Onlus e blog Invisibili (Corriere della Sera).
IED presenta l'esposizione Design inclusivo: un viaggio multidisciplinare. Una mostra di creazioni che facilitano e aprono “mondi”, con progetti didattici e di tesi degli studenti e delle studentesse di Graphic Design, Fashion Design e Shoes & Accessories Design della sede di Milano, di Fashion e Textile Design dell’Accademia di Belle Arti Aldo Galli, nonché di Product e Interior Design IED Roma e dei Corsi Master IED Milano.
I CONTENUTI
Cos'hanno in comune delle emoticon studiate per trasmettere intenzioni ed emozioni nella scrittura per persone cieche con la personalizzazione estetica di una protesi sportiva? E con outfit e calzature in grado di adattarsi a qualsiasi corpo e individuo, a prescindere da disabilità e identità? É il comune approccio al Design, al progetto, che si declina attraverso sguardi e linguaggi diversi, ma tutti in grado di valicare le barriere con la creatività.
Il talk del 19 settembre, ore 18.30, approfondisce il tema della progettazione per tutti e ciascuno, moderato da Mia Vilardo (docente IED, Brand Consultant and Creative Project Manager) e Alon Siman-Tov (Coordinatore di Shoes & Accessorie Design IED Milano e di Fashion e Textile Design Accademia di Belle Arti Aldo Galli - IED Network.
Intervengono:
- Diletta Cancellato - Fashion Designer, founder cU (Cancellato Uniform’s)
- Marina Cuollo - scrittrice e attivista
- Irene Pollini Giolai - sceneggiatrice e direttrice creativa
- Elena Chiara - Psicologa, Psicoterapeuta, Coordinatrice “Spazio Vita Niguarda”, con la testimonianza di Martina Foglia, utente del Centro
- Carlo Branzaglia - IED Ambassador
- Giorgia Cardinali - studentessa di Fashion e Textile Design, Accademia di Belle Arti Aldo Galli - IED Network.
- Josefina Kunz Duran - Alumna IED Milano, Graphic Designer
- Michele La Candela - neodiplomato IED Milano, Fashion Designer (Shoes & Accessories)
- Francesco Matera e Alessio Baldasseroni - neodiplomati IED Milano, Fashion Designer
La mostra, in collaborazione con Fondazione Diversity (già partner di tesi per l'area moda a Milano) è visitabile in entrambi i giorni dalle 11 alle 20. Ingresso libero.
TUTTI I PROGETTI IN MOSTRA
1. Materia
di Alessio Baldasseroni e Francesco Saverio Matera, Corso Triennale in Fashion Design e Shoes & Accessories Design
Una collezione moda e accessori che si adatta alle esigenze corporee di tutti, dall'estetica funzionale e che va oltre il binarismo di genere, “una proposta di valore per una moda esistenzialista, adattiva, figlia di un ripensamento della dimensione umana nelle sue connessioni con la spazialità e la corporalità". L’estetica trae spunto dalla peculiare forza materica del territorio materano, terroso e argilloso nei suoi calanchi e roccioso nella murgia, in una contaminazione tra il senso "primitivo" di un’area abitata sin da tempi lontanissimi e il futuristico del lunare (cui appunto i calanchi rimandano). La collezione spazia da capi sportivi, che si adattano perfettamente al corpo grazie ai multilayer, ad abiti formali e a maglieria. Grande importanza assumono gli accessori da chiusura, come nei capi dedicati a chi non può usare le gambe, con aperture complete nelle giacche e nei pantaloni che permettono di vestirsi autonomamente, così come di facilitare la vestizione anche a chi assiste la persona disabile. Le lavorazioni in 3D sulla superficie stimolano la muscolatura di chi indossa da seduto i capi, i materiali sono ergonomici per chi è in carrozzina, con "zone" di comfort. Tutto ciò si riflette anche nelle calzature, che garantiscono massima aderenza. Collezione in collaborazione con Majotech, Manteco, Nesatex, Sudwolle, Eva x Carola, Santoni, Woolmark, Ykk, Markal, Volta footwear.
2. IN - tessere
di Giulia Besana (Corso Triennale in Fashion Stylist), Michele La Candela (Shoes & Accessories Design), Agnese Ragazzini (Fashion Design), Mattia Schiavo (Fashion Marketing), Martina Vaccari (Fashion Communication), in collaborazione con Fondazione Diversity
Una collezione moda guidata, nel design e nella comunicazione, da una visione versatile e fluida, che punta alla leggerezza e alla desiderabilità. Come i funghi sono interconnessi dal micelio così le persone, secondo la teroria dei sei gradi di separazione, sono immerse in una rete di conoscenze, e la personalità del singolo individuo è direttamente collegata a come sceglie di apparire agli occhi del mondo esterno. La percezione che si ha di noi stessi e degli altri è fortemente veicolata dall’abito, gabbia o liberazione per l’essere. Puntando a cambiare la narrazione nel linguaggio della moda (amplificando la visione della diversità, narrandola come unicità, e sottolineando la volontà di rendere più inclusi diversi tipi di corpi e di identità), nasce una collezione di abbigliamento e accessori fatta di basi tecniche e funzionali cui si innestano accessori e capi intercambiabili negli abbinamenti. L’obiettivo, supportato anche da una completa strategia di comunicazione, è promuovere l’emancipazione tramite una propria espressione del sé.
3. By my eyes, REN, Antropos
progetti dal corso di Inclusive & Adaptive Design , di Evelyn Bressan, Xiaoyu Chang, Alessandro Martella, Sofia Peselli, Roberta Vagnoni (REN); Penelope Bazzani, Michela Polo, Jennifer Rossi, Federica Santangelo (By my eyes), Valentina Artoni, Vittoria Cinelli, Maria Emanuela Natale, Michele La Candela (Antropos).
Le disabilità e l’annullamento delle barriere di genere sono al centro di queste tre collezioni di accessori che puntano a incontrare le necessità di tutti, anche di chi è spesso escluso dal mondo del design e manca di rappresentazione.
Nel concept di REN, il corpo è una casa, luogo in cui essere davvero se stessi, liberi e nudi. Zaini, borse e scarpe sono progettati per fondersi armoniosamente su qualsiasi corpo grazie a materiali termorestringenti e ad una elasticità performante; ogni modello di calzatura è previsto in numerazioni vastissime - dal 35 al 45; l’intercambiabilità di singoli elementi (dalle suole alle chiusure) consente di esprimere la propria personalità pur indossando uno stesso accessorio di base; le chiusure delle borse tramite impronta digitale rafforzano l’idea di individualità, a prescindere dal genere.
By my eyes punta sui sensi altri rispetto alla vista utilizzando materiali dalla superficie irregolare e dettagli in rilievo, elementi in grado di comunicare e far percepire bellezza anche attraverso il tatto. Le indicazioni sui tessuti e i rispettivi colori sono scritti in linguaggio braille, ad ogni tinta è associata un’essenza profumata che consente di comprendere facilmente l’abbinamento cromatico che si indossa (l’azzurro profuma di menta, il grigio di timo, il rosa di pesca). Anche il digitale è chiamato in causa: il GPS è integrato nelle calzature e negli occhiali in dialogo con un’app mobile, a sua volta in comunicazione attraverso cuffiette con l'utilizzatore, che ascolta le indicazioni circa la strada da percorrere e gli eventuali ostacoli presenti.
La morbidezza delle forme, l’estrema adattabilità di taglie e materiali sono alla base anche di Antropos, che invita a guardare all'altro, destinatario della collezione, come un altro sé, con la convinzione che noi stessi plasmiamo ciò che ci circonda secondo le nostre necessità, il nostro corpo e le nostre percezioni. Così, le borse e gli accessori proposti sono suddivisi in spicchi ossia porzioni di utilizzo, e la loro grandezza è regolabile per ridurre l’ingombro a seconda delle situazioni.
4. Fashion No Limits
a cura degli studenti e delle studentesse del Corso Triennale in Fashion e Textile Design di Accademia Aldo Galli - IED Network, con “Spazio Vita Niguarda” (Centro Terapia Cognitiva)
Incontro, ascolto, collaborazione. I tessuti esposti sono frutto di un design a quattro mani, grazie al confronto diretto tra i giovani creativi e le persone con disabilità utenti del centro milanese, su vissuti, esigenze, sogni e necessità quotidiane. Obiettivo è stato quello di imparare a progettare oggetti e capi moda che rispecchino le esigenze di consumatori con diversi gradi di disabilità fisiche, temporanee o stanziali, per permettere a chiunque di poter incontrare e vestire la Moda. Il progetto fonda le sue basi sulla ratifica nell'Unione Europea della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti umani delle persone disabili e sulla loro piena inclusione nella società. I tessuti progettati sono stati realizzati dalle aziende del territorio comasco Erica industrie tessili S.p.A, Achille Pinto S.p.A e Luigi Verga S.p.A.
5. Blind Emoji
di Josefina Kunz Duran e Kristrun Bjorgvinsdottir, Corso Triennale di Graphic Design IED Milano
Un ponte per collegare le emoji con le persone cieche. Le emoji ci aiutano quotidianamente a esprimere emozioni quando comunichiamo nel linguaggio scritto, ossia attraverso testi che rischiano di risultare privi di emozioni. Il linguaggio braille invece utilizza solo le parole dell'alfabeto per esprimere le proprie emozioni. In base alle ricerche condotte dalle autrici, ciò rappresenta una delle principali mancanze nella possibilità di comunicare in modo efficace da parte delle persone con disabilità visiva. Blind Emojis è una soluzione sperimentale per rendere possibile un linguaggio visivo anche presso questo pubblico. Si compone di 5 emoji che consentono di comprendere l'emozione di un testo braille attraverso l'uso del tatto e dell'udito, distinguendo tra tono rilassato, felice, serio, intenso, triste. Ognuna di esse è stata sviluppata attraverso il senso del tatto e dell'udito per trasmettere al cervello lo stesso stimolo di una normale emoji. Le icone sono progettate, a livello di texture, in un formato 3D in rilievo, con 5 melodie pensate per l’udito, ognuna composta appositamente per produrre l'emozione specifica nella persona non vedente. Ciascuna texture si basa su una ricerca condotta a stretto contatto con persone non vedenti per progettare modelli associabili a colori specifici, sulla base di uno studio che sviluppa la connessione tra suoni e colori.
6- IED for Martina Caironi - Progetti per una protesi sportiva
di Silvia Borri e Maddalena Pavanello, Master in Creative Direction e in Graphic Design IED Milano
Una protesi può diventare strumento di comunicazione e di espressione di sé, soprattutto quando incontra il design e la creatività. Con questo obiettivo gli studenti e le studentesse dei Corsi Master IED Milano si sono sfidati in un contest volto a realizzare una decorazione personalizzata per le protesi dell'arto inferiore impiegate da Martina Caironi, atleta paralimpica da record, alle Olimpiadi di Tokyo 2021, interpretandone la personalità. Tra le 18 proposte sono state effettivamente scelte e prodotte (mediante un’applicazione in stickers) la gamba in versione optical per i 100 metri di Silvia Borri e la gamba in veste etno pop per il salto in lungo di Maddalena Pavanello. “Un oggetto di design come questo è un qualcosa di duraturo e può avere un impatto non solo sulla mia vita, ma anche sulle persone che mi vedono in gara e alle quali posso comunicare qualcosa di diverso."
7. Design for each and all - A come Atipico! Design per la neurodiversità - Tienimi per mano
3 progetti a impatto sociale dai Corsi Triennali di Product Design e Interior Design IED Roma
La stampa 3D e la mass customization per realizzare oggetti personalizzati e allo stesso tempo riproducibili in serie. Su questa linea, Riccardo Pietrucci propone una serie di guanti per la riabilitazione delle mani necessaria ai soggetti colpiti da ictus cerebrale, dopo accurati studi sulle tecniche fisioterapiche per le articolazioni. La forma dei guanti è ottenuta con la scansione 3D della mano e stampata con materiali a rigidità controllata che, come nella fisioterapia, accompagnano gradualmente la riapertura delle dita, consentendo al paziente di riprendere la distensione.
La ricerca sulle specifiche esigenze legate a socialità, sensorialità e pianificazione delle persone autistiche ha portato gli studenti e le studentesse a proporre in gruppo soluzioni diverse per la quotidianità. Vanno dal gioco da tavolo per aiutare a interfacciarsi con i comportamenti sociali neurotipici, a progetti più provocatori come l’orecchino che spegne i suoni e il piercing (finto) che annulla gli odori. La progettazione tiene conto del fatto che molte persone autistiche sono dei Visual Thinkers: la loro memoria è visiva.
Rassicurare chi vive ed esplora uno spazio abitativo. Beatrice Fiorentini e Carola Aureli hanno seguito la ristrutturazione del terzo piano dellʼala Ovest del Centro Regionale SantʼAlessio di Roma, dedicato allʼospitalità di persone con disabilità visiva ed esigenze di assistenza allʼabitazione. Lo spazio, di 800 mq, è stato dotato di uno speciale corrimano, una guida, un elemento in grado di accompagnare, dare sostegno e fiducia, per rassicurare sia chi lo conosce già sia chi lo percorre per la prima volta. Si presenta in unʼunica forma fluida, senza soluzione di continuità, di colore rosso, dalla texture simile ad una pietra levigata, che corre lungo le pareti interne di tutti gli ambienti. Le sue forme cambiano a seconda dellʼambiente in cui si trova, declinandosi nelle differenti funzioni che assolve: diventa sostegno, seduta, cucina, libreria, bancone, letto, armadio e mobile.
8. FILIPPO
di Virginia Cedrini, Master in Animation Design IED Milano
“Filippo è mio fratello, un ragazzo di 17 anni, autistico con deficit di attenzione ed iperattività; essendo ‘non-verbale’, riscontra molte difficoltà nell’esprimersi e nel comunicare con gli altri. Qui interpreto ciò che lui, dal mio punto di vista, vive e percepisce durante le sue giornate, sommerse da voci, odori, suoni e colori, lottando per trovare la calma interiore." Un corto animato per esprimere uno sguardo da vicino sulla disabilità, in una relazione con la quotidianità fatta di spazi, emozioni, persone.
9. MYOSOTIS WOMAN’S COLLECTION
di Penelope Bazzani, Corso Triennale in Fashion Design - Shoes & Accessories IED Milano
E se sovvertissimo i codici che finora hanno regolato la moda inclusiva?
myosotis ‹mio∫òtis› s. f. o m. [v. mioso - tide ] . – Propriam . , nome lat. scient . per indicare i fiori comunem. detti non ti scordar di me.
Una collezione di accessori che nasce dal desiderio di normalizzare la realtà che ci circonda, di andare oltre canoni e differenze per progettare e inventare nuove forme come naturale ampliamento del corpo per persone con disabilità. Una serie di accessori che, a partire dalla loro progettazione, non solo supportano le difficoltà riscontrate nel quotidiano dalle persone paraplegiche, ma lanciano contemporaneamente un messaggio di inclusione verso il mondo della moda. Ciò non significa progettare solo per persone paraplegiche , ma progettate per tutti, con accessori di stile indossabili anche da chi non ha una disabilità, tutelando così anche le loro attività. Il design supporta l’utilizzo degli accessori da parte di tutti grazie a rivestimenti a compressione graduata nelle calzature (per regolare la circolazione del sangue), accessori removibili blocca piede (per mantenere l’arto il più saldo possibile alla pedana della sedia a rotelle) e borse a tracolla regolabili e removibili, applicabili grazie ad un perno anche direttamente alla sedia a rotelle, in modo da avere tutto a portata di mano senza intralciare i movimenti.